giovedì 20 dicembre 2012

Scritto il 20 dicembre 2012 - Ore 23.59

Caro I.,
  ho deciso di cambiare un poco questo blog dedicandolo a te o comunque scrivendo rivolgendomi a te; quando potrò.
É stata una giornata insolita. Io sola fuori e dentro a stazioni e treni diversi. Avevo paura. Paura che tutto si fermasse e di non riuscire a fare un passo dopo l'altro. È stato, come dire, difficile. Sono salita sul treno con largo anticipo: un quarto d'ora/venti minuti. Ho aspettato. Il tempo se ne andava ed io ero chiusa lí dentro e mi sembrava di essere così sola. Così, due minuti prima che il treno partisse, (non avevo né orologio né cellulare con me) ma l'avevo intuito della sua partenza, dato che i conducenti salivano sul mezzo, ho iniziato a capitombolare nei pensieri. La tratta, così noiosa, stava iniziando.. Con le sue fermate. Non riuscivo né a pensare né a muovermi. L'unico pensiero "É troppo tardi", come un Bianconiglio. Mi sono sentita schiava della mia depressione. Tesa. Ma con la voglia di fare qualcosa, che usciva chissà perché, da qualche neurone ancora sano nella mia massa cerebrale. Non ero più così immobile. Un'ora è così piccola, vale così poco.
Ora mi viene solo da pensare a quanto avevi ragione e a quanto mi sarebbe piaciuto girare per negozi con te e i tuoi consigli e viceversa.

domenica 2 dicembre 2012